Testi di: Giampiero Pizzol
Cosa fa Paolo? Parla, predica, ammonisce! Come passa il tempo? Scrive, esorta, conforta! Parole, parole, ma parole vive e non morte, parole come spade per far fronte al male, parole come pietre per costruire chiese, parole come latte e miele per nutrire. Dice Paolo: “In Grecia mi chiamavano Gazza perchè non stavo mai zitto, a Gerusalemme mi dicevano Bue perchè ruminavo giorno e notte la legge”.
Questo monologo teatrale scritto da Giampiero Pizzol, con l’introduzione di suor Maria Gloria Riva, narra in modo leggero la vita e le vicende di Paolo, apostolo delle genti.
Il testo è arricchito da un’analisi critica di Alfredo Tradigo del dipinto “La conversione di San Paolo” di Caravaggio.