Opera in musica per orchestra, cantante solista, voce recitante e coro dedicata A Sancta Teresia Benedicta a Cruce-Edith Stein.

Cappuccetto e il lupo
  • Giampiero Pizzol, padre Sicari, padre Sangalli, Angela Ales Bello
  • Gianluca Reggiani, Andrea Soffiantini, Giampiero Bartolini, Laura Aguzzoni, Giampiero Pizzol
  • Opera in musica per orchestra, cantante solista, voce recitante e coro
  • Alessandro Nidi, Leonardo Morini
  • Laura Aguzzoni, Daniela Piccari, Cori Città di Parma e Quodlibet
  • Giampiero Pizzol

L’ Opera, che ha debuttato il 23 agosto 2001 al Teatro di San Marino nell’ambito del Meeting di Rimini, si presenta come un Oratorio suddiviso in Otto parti nella figura liturgica dell’Uffcio delle Ore e in considerazione degli ultimi otto giorni di vita di Edith Stein trascorsi in campo di concentramento.

Otto sono i movimenti della musica che sottolineano i vari passaggi della vita di Edith Stein: l’infanzia in una famiglia ebrea a Breslau, le domande della giovinezza, la passione per la filosofia di Husserl nell’Ateneo di Gottinga, la conversione al cattolicesimo, la scelta del Carmelo con tutte le prove che il destino della Germania di quei tempi impone e infine la morte ad Auschwitz. Il clima che la musica di Nidi cerca di ricreare è uno spazio e un tempo perché la parola della Stein possa risuonare fino a farsi domanda, canto e preghiera citando ora lo Yiddish ebraico, ora Bach, ora il canto gregoriano , utilizzando i timbri degli archi, delle percussioni e dei fiati al servizio delle otto cantiche del libretto.

Il concerto su Edith Stein nasce dall’ incontro fra il compositore Alessandro Nidi e lo scrittore di teatro Giampiero Pizzol. Nidi si era già occupato di musica religiosa collaborando con Battiato, Moni Ovadia e altri autori ed era sicuramente attento alla musica tedesca dato che è il curatore dell’edizione delle opere di Shoenberg. Ma qui c’è ben altro. Il fascino semplice e delicato di una vita.

Complice la penna di Pizzol, scrittore di racconti e piece di teatro e l’aiuto straordinario di padre Sicari, padre Sangalli e di Angela Ales Bello, per i testi di riferimento. E poi il tuffo dentro le migliaia di pagine di filosofia! Così riga dopo riga ecco prendere forma un testo in versi diviso in otto cantiche dedicate alle vicende fondamentali della vita di Edith Stein: la perdita del padre, l’infanzia in una famiglia ebrea a Breslau, le domande della giovinezza e la passione per la filosofia di Husserl all’ Ateneo di Gottinga, l’esperienza come infermiera durante la Prima Guerra Mondiale, l’insegnamento e le conferenze tenute in numerose città, la conversione al cattolicesimo, la scelta di entrare al Carmelo di Colonia e il congedo dalla madre, la notte dei Cristalli e la persecuzione degli ebrei, l’esilio al monastero di Echt in Olanda e infine la deportazione e la morte ad Auschwitz il 9 agosto 1942. Così nasce “A Piedi Scalzi”, un’opera teatrale e musicale insieme che si avvale delle voci dal vivo della cantante Daniela Piccari e della attrice Laura Aguzzoni su musiche di Alessandro Nidi per coro e orchestra registrate appositamente per questa versione multimediale del concerto.

Le immagini della Stein e dei luoghi dove ha vissuto prendono forma visiva dietro le spalle delle due interpreti così come lentamente, attraverso quest’Opera, prende corpo l’ anima di questa filosofa  che è passata attraverso la cultura e la storia del Novecento con la vulnerabilità di una donna e con la determinazione di chi segue la Verità a piedi scalzi meritando di essere proclamata recentemente patrona d’ Europa da Giovanni Paolo II.

Le due voci femminili si intrecciano nelle parti del recitativo e della melodia e fanno risuonare oggi le parole della Stein: parole dolci come poesie o profonde e sferzanti come riflessioni filosofiche, semplici come giornate di sole o dolorose come notturne preghiere. Non si tratta dunque di una recitazione con musica, ma di un’Opera vera e propria in cui tutte le parti si fondono ed evocano la gioia, lo smarrimento e infine il martirio di Suor Teresia Benedicta a Cruce.

Coronamento di tutto sono i versi del Cantico Spirituale di San Giovanni della Croce che concludono l’ opera non come un Requiem, ma piuttosto come un
Gloria. E’ lì che la notte ritrova la luce dell’ aurora ed Edith Stein offre la sua vita per la Verità.

Fu a Gottinga

O cara vecchia Gottinga

E nulla una tazza di caffè